Serata indimenticabile, quella scelta lunedì 12 settembre, presso la sala Consiliare, all’interno del Palazzo Comunale di Valeggio.
Presenti ben sei tra Assessori, Consiglieri e sindaco, l’anfitrione di casa è sempre il presidente – da più di 25 anni ininterrotti -, l’immobiliarista Gianni Pasotto, milanista classe 1961. Nell’aria, la comprensibile carica arrivata dal superamento dei “pirati rosso-blu del Mincio” nel triangolare del 1° turno eliminatorio del trofeo Veneto di 2^ categoria: “Dopo 14 anni siamo riusciti a passare il turno, una bella impresa che ci ha inoculato una sana dose di euforia” ha ricordato Pasotto.
Il massimo dirigente ha mostrato grande soddisfazione per aver ricevuto dal Comune, per la società Gabetti Valeggio, la concessione della gestione dell’impianto sportivo, e questo per la durata di 4 anni: “Ci sarebbero” ha aggiunto Pasotto “alcuni lavori di ammodernamento da fare al campo di calcio, vedi migliorare e portare a luci a led l’illuminazione del campo principale e secondario, più una struttura per la realizzazione di una club house”.
L’orgoglio valeggiano è quello – sempre a detta del presidente Pasotto – di far giocare il 99% dei ragazzi appassionati di calcio di Valeggio e delle sue frazioni: “La nostra Prima squadra sfiora la media dei 23 anni e si contorna di tantissimi prodotti cresciuti nel vivaio del Valeggio”.
Poi, il padrone di casa ha posto l’accento – alla presenza del Presidente della Delegazione FIGC di Verona, il vigasiano e torinista Claudio Prando – sulla crisi che sta investendo non solo l’economia italiana, ma anche il calcio dilettantistico, vera linfa e serbatoio insostituibile del calcio professionista: “Non capisco perché la Federazione non rinunci ad effettuare tesserini annuali e si adegui, alla pari di chi ha già la patente d’auto, a rinnovarli dopo, che so, 10 anni. Non solo, ma “dipendesse dal sottoscritto, farei partecipare a dei campionati a parte indetti dalla FIGC tutte le società che non hanno alle spalle un vivaio: non solo non si favorisce la promozione alle Prime squadre del proprio club i propri giovani, ma rischiamo di perderli, questo perché subiamo “rapimenti” dagli altri sodalizi a noi vicini territorialmente, e rischiamo di perdere, dopo 3-4 anni di peregrinazioni in altri club, i ragazzi da noi allevati. Per fortuna, molti di loro scelgono di ritornare alla società, da cui erano partiti”.
L’ Assessora con delega alle Politiche Sociali, Franca Benini (scortata dagli Assessori Veronica Paon e Marco Dal Forno e dall’assessore allo sport Alessandro Remelli) ha elogiato la funzione sociale che la Gabetti Valeggio sta facendo da anni a favore di tantissimi ragazzi della comunità: “Il campo sportivo è luogo di divertimento sano, ma anche di cultura sportiva!”
Anche il primo cittadino Alessandro Gardoni, ex portiere del Valeggio, ha rimarcato il ruolo sociale dello sport e del calcio in particolare: “Il calcio, in una sorta di unicum, riassume tra loro i valori della cultura, dell’agonismo e del sociale all’interno di una qualsiasi comunità. E, l’aver dato la concessione per altri 4 anni della gestione degli impianti sportivi alla Gabetti Valeggio è una sorta di ringraziamento e di premio a quanto si sta facendo da diversi anni a questa parte”.
Claudio Prando, della FIGC, ha formulato gli auguri per i 106 anni di calcio in riva al Mincio, all’altezza di Valeggio: “Contate su un valido e vasto settore giovanile, e io ricordo sempre che uno sportivo è valido se è un bravo uomo, rispettoso di sé stesso, degli altri e delle regole da dover seguire. Anch’io condivido l’osservazione sul continuo ed annuale tesseramento dei giocatori: ad oggi, ne abbiamo già compilati 8 mila, e contiamo di arrivare almeno al doppio!”
Sono poi state state consegnate targhe alla memoria di chi ha dato tanto al calcio di Valeggio: alla memoria di Luigi Pasotto, per tutti Gigi, di Bruno Darra detto “Teresì” e di Ernestino Darra detto “Pacio”, riconoscimenti ritirati dalle vedove Luciana, Letizia ed Ornella.
Una targa-ricordo è stata data per premiare le sue 156 presenze, bagnate da 6 reti, all’ex stopper rossoblù Paolo Vicentini,
Una targa-ricordo anche al primo cittadino, per i suoi trascorsi vissuti tra i pali dei Valeggio.