IL CALCIO E’ PASSIONE

Scritto per noi da Verena Zulla

Non capisco perché dieci giocatori stiano correndo dietro una palla e uno stia in porta. Perché si debba piangere quando la squadra preferita perde una partita in Champions League. Come un giocatore di Serie A possa valere diversi milioni di Euro. Sembra tutto strano per me…

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Solo pochi anni fa ho imparato, per esempio, che in una squadra di calcio si gioca in posizioni diverse. Che un “piede sinistro” è qualcuno che calcia con il piede sinistro. Che “derby” significa che si incontrano due squadre della stessa città e molto di più.

“Molte cose nel mondo del calcio, però, io non capisco. Il calcio non è stato mai il mio…”

Ma piuttosto di tutte le altre cose, è il mondo dei miei figli. La prima maglia di calcio a solo 3 anni, i guanti da portiere, quelli più piccoli che esistevano, sembravano ancora grandissimi. Il giardino, e non solo, che è diventato un campo di calcio e la mitica “Gazzetta dello Sport” che ho dovuto comprare e leggere ogni sabato. Adesso per fortuna mio figlio sa leggere da solo.

Per loro il calcio è proprio passione.

Cosa fai allora come madre, se i tuoi figli hanno una passione così grande? All’inizio non ero nemmeno consapevole di quanto tempo ci vuole per affrontare questa passione, ma la cosa principale per me era sempre che loro si divertano. È stato esattamente il divertimento, l’entusiasmo, la soddisfazione e la grande felicità mentre giocavano che mi hanno fatto avvicinare sempre di più al calcio.

E Yoda disse: “Fare. O non fare. Non c’è provare”

Quindi per me è venuto il momento di accettare questa passione, di seguire i miei figli e tuffarmi nel mondo del calcio. È piuttosto inconscio. Lascio che loro “mi prendono per mano” e mi facciano vedere il loro mondo, che si chiama per adesso A.C. Gabetti Valeggio. Come con così tante cose nella vita, ciò non accade da un giorno all’altro. Bisogna anche darsi da fare e intraprendere un cammino di crescita insieme. “Cresco” con loro, ogni giorno, ogni mese e con ogni esperienza un po’ di più.

Tuttavia, devo anche dire che spesso non ero molto contenta del metodo di allenamento, che dal punto di vista educativo non è stato sempre così piacevole. Con il cambio dell’allenatore mi sono resa conto, però, che sono proprio loro che fanno la differenza. Ho capito l’importanza di avere un bravo allenatore, che ha la capacità non solo di insegnare tecniche e regole, ma anche di comprendere i nostri bambini. Un compito indubbiamente molto importante, soprattutto per i bambini più piccoli.

Il fine ultimo di qualsiasi attività sportiva, ricordiamoci, non è vincere, né partecipare, né semplicemente giocare. Invece è una sfida a crescere, dove è indispensabile che ognuno faccia la propria parte.

Lo sport è, o dovrebbe essere, prima di tutto crescita nel divertimento.

Verena Zulla

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