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LA BELLEZZA DEL GESTO PERFETTO

La partita è iniziata sotto il sole tiepido di fine ottobre, i “ninja” stanno correndo sul campetto con tanta voglia di divertirsi.

Accade tutto in un attimo, un istante, un dettaglio che il calcio disegna sempre con imprevedibile maestria: un retro passaggio troppo perfetto del piccolo “gladiatore” e la palla si infila nella porta, nella sua porta. Un attimo di silenzio, si gira verso il mister e allarga le braccia con un sorriso.

E’ un gesto che racchiude tutta la bellezza del gioco del calcio, la leggerezza dell’errore, unico strumento per apprendere, la consapevolezza di avere fatto un gesto tecnico troppo perfetto: il mister incrocia il suo sguardo e con un sorriso lo invita a giocare, a giocare ancora, di nuovo, a riprovare il gesto a superarsi ancora; viene in mente la canzone della leva calcistica del ’68 ….. “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore ma dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”.

Fine partita, un abbraccio forte rende ancora più speciale la giornata, una carezza al portiere ninja che li per li era rimasto sorpreso del gesto ma poi tutto è liquido, fluido, semplice come solo i pensieri dei ninja sanno creare…..

Un attimo, un istante, e la mente corre al primo giorno di “preparazione” dei “ninja”: quel ragazzino che ha fatto progressi immensi dai primi calci di quel pomeriggio di settembre; il mister lo ha chiamato affettuosamente gladiatore perché lo diventerà, lo diventerà.

La bellezza di un gesto perfetto. Oggi non interessa se la porta non era quella degli avversari, arriverà anche quel momento… oggi è perfetto così.

Giandomenico Cressoni

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