il Progetto

I portieri volano!

Con i piedi piantati sul campo da calcio di san Zeno di Montagna, 18 ragazzi dai 9 ai 16 anni si sono ritrovati per una settimana dal 17 al 24 giugno per partecipare al primo Camp estivo dedicato ai portieri organizzato da Asd Talent Keeper di Verona e curato dai preparatori Marco Fagnani, Gino Carli, Emiliano Gronchi, Daniele Guiotto e Giandomenico Cressoni.

Sette giorni con i giovani portieri che giocano in società di calcio, uniti in un progetto che ha visto protagonista anche la nostra società che ha partecipato con tre giovanissimi giocatori, o meglio tre ragazzini che giocano a calcio.

Al di là degli aspetti tecnici, essenziali in un ruolo così specifico, si è lavorato anche sull’aspetto mentale dei portieri che rappresenta un punto fondamentale nella formazione dei numeri 1.

Prendendo spunto dal format “l’ABC dello sportivo: una tremenda voglia di vivere” progetto educativo ideato da Don Antonio Mazzi, uno spazio del “ritiro” è stato dedicato all’intervento dell’educatore Giovanni Mazzi, che ha coinvolto i ragazzi ed i genitori in una speciale serata su vari temi che hanno spaziato, dal doping alla droga, dalla tremenda voglia di giocare al vivere con le ali ai piedi.

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Come altrettanto speciale è stato un altro spazio del “ritiro” che ha avvicinato i ragazzi al mondo della carta stampata, grazie all’intervento di Elisa Rosignoli, giornalista freelance presso il Gruppo editoriale IN Media. Racconta così l’esperienza Elisa: “…..ho organizzato nella mente di intervistare separatamente preparatori e ragazzi, il piano fallisce. In un tempo brevissimo, da intrusa con quaderno e penna divento famigliare, mi chiamano per nome, si raccontano e raccontano. Rispondono alle domande con disarmante semplicità, mai banali, precisi, profondi, sfrontatamente liberi, la presenza dei preparatori non li condiziona”.

Emozionante l’incontro con Alessandro Pighi portiere della Nazionale Italiana Calcio Amputati che si è allenato sotto la guida attenta di Emiliano Gronchi sul campo di San Zeno e accompagnato dagli sguardi sbalorditi dei ragazzi del Camp. Al termine della seduta Alessandro si è fermato con i ragazzi con la disponibilità e la umanità che solo i numeri 1 possono avere. Anche questo spazio del “ritiro” rimarrà ben impresso nella loro mente.

Preparatori autorevoli, mai autoritari, eccellenti rabdomanti di emozioni, hanno ascoltato i ragazzi senza pregiudizi o giudizi, senza valutazioni sulla capacità tecnica, “non esiste il tu sei bravo, o il suo contrario: tu sei scarso”. Vogliamo formare gli adulti di domani a prescindere se diventeranno o meno professionisti del calcio.

Ed è questo il calcio che amiamo profondamente!

CAMBIARE LA PROSPETTIVA

Educare allo sport significa riconoscere e fare esprimere le potenzialità ai ragazzi perché possano sviluppare una nuova identità attraverso l’allenamento.